Ogni persona si sentirà stanca e tutti potranno essere colpiti dalla stanchezza. Infatti, i ricercatori hanno difficoltà a definire il termine fatica a causa della struttura multidimensionale. (May e Baldwin, 2009). Nel settore dei veicoli pesanti, si stima che la fatica sia un fattore responsabile fino al 30% degli incidenti mortali e al 15% degli incidenti con feriti gravi. Inoltre, contribuisce anche a circa il 25% delle perdite assicurative (http://www.dpti.sa.gov.au/). Inoltre, la fatica è definita soggettivamente dall'auto-segnalazione e definita oggettivamente dal peggioramento delle prestazioni. (Belenky, et al., 2012). Esistono diversi termini a cui vengono attribuiti diversi significati ovvero affaticamento fisico locale (ad esempio in un muscolo scheletrico o oculare), affaticamento fisico (ad esempio in seguito a lavori manuali pesanti e lavori fisici protratti) o affaticamento “nervoso centrale” (sonnolenza) così come neurobiologico (ritmi sonno-veglia biologicamente determinati). Inoltre, ha anche un significato mentale/psicologico: non avere l’energia per fare le cose e una riluttanza sperimentata soggettivamente a continuare con un compito (Davidseet al., 2012). La sonnolenza è una forma di stanchezza particolarmente importante legata al livello di stimolazione cerebrale e alle strutture che la regolano. (Bruxelles, 2001). Inoltre, stanchezza, sonnolenza e sonnolenza sono spesso usati come sinonimi. La fatica e il sonno contribuiscono ogni anno a migliaia di incidenti, infortuni e morti (May e Baldwin, 2009). Sulla base del rapporto di McKernon, del 2009, si afferma che guidare per un lungo periodo deriva dall'affaticamento con l'ipotesi che più a lungo il conducente continua, più diventa affaticato. L'affaticamento legato all'ora del giorno e ai ritmi circadiani, che predispongono i conducenti alla sonnolenza tra le 3 e le 5 e tra le 15 e le 17. Affaticamento derivante dal debito di sonno, quando una persona è stata privata del sonno nelle 24 ore precedenti la guida. Affaticamento derivante da malattie (come l'apnea notturna) o da farmaci, tali da compromettere attivamente la guida di una persona (Mckernon, 2009). L'affaticamento del conducente è stato letteralmente ampiamente utilizzato per riferirsi a un'ampia gamma di stati del conducente, ciascuno con meccanismi causali diversi (maggio e Baldwin, 2009). L’affaticamento del conducente è un problema che sta ricevendo crescente attenzione nel campo della sicurezza stradale. Si tratta di un problema serio nei sistemi di trasporto e di una causa diretta o concausa di molti incidenti e si ritiene che rappresenti il 35-45% di tutti gli incidenti automobilistici. L’affaticamento del conducente è un problema serio che provoca molte migliaia di incidenti stradali ogni anno. Non è possibile calcolare il numero esatto di incidenti legati al sonno, ma la ricerca mostra che l’affaticamento del conducente può contribuire fino al 20% degli incidenti stradali e fino a un quarto degli incidenti mortali e gravi (SzeSeen Kee.
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