Topic > Le giuste punizioni di Dio e l'Inferno di Dante

Nell'Inferno di Dante, Dante crea una sorprendente corrispondenza tra il peccato di un'anima sulla Terra e la punizione che riceve all'inferno per quel peccato. Questa semplice idea serve a illuminare uno dei temi ricorrenti di Dante: la perfezione della giustizia di Dio. Recando l'iscrizione le porte dell'inferno affermano esplicitamente che Dio fu spinto a creare l'inferno dalla giustizia. La saggezza è stata impiegata per sapere quali sarebbero state le punizioni giuste, il potere per creare forme di giustizia e l'amore per mostrare che le punizioni sono condizionate dalla compassione, per quanto difficile possa essere da riconoscere (e argomento di un documento totalmente separato). Certamente quindi, se il motivo della creazione dell'inferno era la giustizia, allora il suo scopo era (ed è tuttora) fornire giustizia. Ma cos’è esattamente questa giustizia a cui fa riferimento Dante? Secondo l'Oxford English Dictionary, è così che l'inferno esiste per punire coloro che peccano contro Dio, e l'idoneità delle punizioni specifiche dell'Inferno testimonia la perfezione divina che ogni peccato viola. Questa nozione dell'idoneità delle punizioni di Dio figura in modo significativo nel struttura dell'Inferno di Dante. Ai lettori, così come allo stesso Dante (il personaggio), i tormenti che Dante e Virgilio vedono sembrano sorprendentemente duri, forse più duri di quanto sia giusto, Dante lo esclama con sorpresa. In realtà non si chiede chi abbia deciso queste torture. Sa che era Dio. Ciò che si chiede è come queste punizioni siano giuste, dal momento che non sembrano giuste dal punto di vista umano che vede ogni punizione insieme al peccato coniugato solo superficialmente. Ad esempio, gli omosessuali devono sopportare un’eternità camminando sulla sabbia calda, e coloro che chiedono interessi sui prestiti siedono sotto una pioggia di fuoco. A prima vista, ognuno sembra troppo terribile per qualsiasi peccato. Tuttavia, quando la poesia viene vista nel suo insieme, diventa chiaro che il principio guida di queste punizioni è quello dell’equilibrio. I peccatori subiscono una punizione nella misura adeguata alla gravità del loro peccato, in un modo corrispondente alla natura di quel peccato. Le strutture del poema e dell'inferno servono a rafforzare questa corrispondenza.