Il romanzo di Eudora Welty, La figlia dell'ottimista, ritrae la storia di Laurel McKleva che affronta la recente perdita di suo padre accettando allo stesso tempo il suo passato. Laurel McKleva, una vedova di Chicago, torna nel Mississippi per assistere il padre anch'egli vedovo, il giudice Clint McKleva, quando deve sottoporsi a un intervento chirurgico agli occhi per una retina graffiata. Mentre affronta lo stress di restare calma e composta per suo padre, Laurel cerca anche di affrontare la sua nuova matrigna Fay. Fay è molto più giovane di Clint e anche lei si comporta come tale. È estremamente scortese ed egoista e non mostra alcun interesse per Clint nel momento del bisogno. Lentamente ma inesorabilmente, Clint divaga ogni giorno di più e alla fine muore. Fay e Laurel non hanno fatto progressi nella loro relazione e sono rimaste in uno stato imbarazzante dopo la morte di Clint. Laurel e Fay tornano insieme a Mount Salas per il funerale di Clint. Durante la sua permanenza nella casa della sua infanzia, Laurel deve dare un senso al suo passato e accettare la morte dei suoi cari, inclusi suo marito e sua madre. Welty utilizza temi come la visione, la morte e la memoria per aiutare Laurel a comprendere meglio il suo passato per poter avanzare verso il suo futuro. La visione e, soprattutto, la mancanza di visione, danno al lettore un senso più profondo della situazione a portata di mano. Sebbene invecchiare comporti un indebolimento della visione, per Clint rappresenta anche il suo senso della realtà debole. Becky, la prima moglie di Clint, è descritta come uno spirito amante della libertà, il che è ironico a causa della costante descrizione negativa di Fay. Sebbene Laurel cerchi di sminuirlo, è consapevole del fastidio che Fay contribuisce. Non c'è alcuna somiglianza tra Becky e Fay, il che è insolito considerando il profondo amore che Clint aveva per Becky. È raro che una persona sia cieca di fronte a una situazione perché... nel mezzo del foglio... le azioni e le idee di cui non era a conoscenza che la lasciavano perplessa. Laurel ha dovuto aprire gli occhi e accettare l'uomo che suo padre era ascoltando e riconoscendo le storie raccontate dai suoi amici. Per vedere Clint per l'uomo che era e riconoscere la parte della sua vita che a Laurel è mancata, lei deve ammettere la verità che l'uomo non era l'uomo che lei lo vedeva. La morte di Clint non è la prima morte che Laurel ha dovuto affrontare; Laurel ha perso anche suo marito e sua madre. Poiché Laurel sembra essere circondata dalla morte, è difficile per lei cogliere veramente il vero significato della vita e della morte. Opere citate Immagini della memoria in The Optimist's Daughter di Eudora Welty. Collaboratori: Arnold, Marilyn - Autore. Titolo della rivista: The Southern Literary Journal. Volume: 14. Edizione: 2Welty, Eudora. La figlia dell'ottimista. New York: Vintage International, 1990. Stampa.
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