Ciò è motivo di grande preoccupazione a causa della correlazione negativa tra la vittimizzazione informatica e gli esiti della salute mentale, per gli adolescenti, che si trovano in un periodo di sviluppo delicato della loro vita. Gli adolescenti sono più suscettibili alla pressione dei coetanei, sono meno capaci di autoregolamentarsi e mancano di efficaci capacità di coping. Questa immaturità dello sviluppo aggrava l’impatto del cyberbullismo, portando a depressione, ansia e persino ideazione suicidaria (Rice et al., 2015). Inoltre, è stato riscontrato che il cyberbullismo ha un effetto ancora maggiore sulle sue vittime rispetto al tradizionale bullismo scolastico. Ciò è dovuto a molti fattori, tra cui la capacità di Internet di raggiungere un pubblico più ampio, l'anonimato che garantisce agli autori di reati e l'effetto immediato e talvolta permanente che ha sulle vittime informatiche (Hamm, Newton, Chisholm, Shulhan, Milne, Sundar, Ennis, Scott e Hartling, 2015). Pertanto, questa è un’area su cui gli assistenti sociali devono ricercare e apprendere di più al fine di creare interventi basati sull’evidenza a cui i professionisti del servizio sociale possano accedere nel mondo del lavoro.
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